CARRELLO
Nessun prodotto nel carrello.
Il gioco educativo-didattico in ambito scolastico offre notevoli benefici: permette ai bambini di sperimentare gli apprendimenti in un contesto giocoso, coinvolgente e gratificante. Le neuroscienze degli apprendimenti hanno dimostrato che il nostro cervello apprende quando si emoziona positivamente e cosa, più di un gioco, permette a un bambino di provare benessere e divertimento?
È risaputo che i bambini, quando giocano in modo ben organizzato, si comportano in modo più maturo rispetto al loro comportamento quotidiano abituale.
Un gioco didattico ben strutturato offre al bambino un’ immagine di sé come scolaro abile e capace. Stimola l’appetito verso gli apprendimenti, ha un effetto domino che permette al bambino di decontestualizzare il suo apprendimento e di apprendere in qualsiasi situazione. Lo fa sentire equipaggiato per affrontare in modo più sicuro la sua esplorazione verso il sapere.
Dalle testimonianze di genitori e insegnanti, capita spesso che bambini bloccati nel leggere e nello scrivere, inizino ad approcciarsi agli apprendimenti con maggior motivazione e sicurezza, dopo aver giocato in modo coinvolgente con altri compagni, in classe, ai giochi didattici Giocoimparo.
Il materiale Giocoimparo può essere utilizzato, in classe, in svariati momenti e modalità, per lavorare sull’italiano, la matematica, le lingue straniere.
Può essere utilizzato a inizio anno scolastico per familiarizzare con i compagni e l’insegnante, creando un clima di serenità e coesione, oppure per brevi attività introduttive a un nuovo argomento di italiano, matematica, inglese, prima della spiegazione tradizionale, o ancora, come consolidamento di un argomento appena spiegato, attraverso giochi in squadre o piccoli gruppi.
Può essere scelto dai bambini, in autonomia, tra i giochi sugli scaffali, durante l’ intervallo, permettendo il ripasso e la memorizzazione di concetti già affrontati o nuove acquisizioni, da compagni più esperti.
Da questo breve elenco si comprende l’ importanza dell’attività ludico-didattica in classe per poter concretizzare un apprendimento significativo, soprattutto nei primi gradi di istruzione, nella fascia d’età che va dai 3 ai 10 anni.
Sebbene ci siano ancora genitori ed insegnanti che pensano che l’apprendimento sia strettamente collegato a lunghe esercitazioni scritte e studio sui libri, numerose ricerche a livello internazionale hanno dimostrato che il gioco ha un ruolo fondamentale nel migliorare l’apprendimento.
E’ importante, però, sottolineare che, per sfruttare l’attività ludica al fine di favorire l’apprendimento, il gioco deve essere preparato e organizzato. Nel “guided play”, l’adulto introduce il gioco e ne indirizza il processo didattico, accompagnando il bambino verso la scoperta e l’acquisizione degli obiettivi precedentemente definiti (Skolnik Weisberg).
L’ insegnante ha un ruolo da regista, esso infatti:
Il bambino, d’altro canto deve percepire che i risultati dipendono dal proprio sforzo, in questo modo può migliorare la propria soddisfazione e il senso di autoefficacia.
L’adulto non deve però imporsi, il bambino deve rivestire un ruolo centrale.
La versatilità dei giochi Giocoimparo sul linguaggio permette di organizzare divertenti e completi Laboratori linguistici sui prerequisiti alla letto-scrittura, per i bambini dell’ultimo anno di Scuola d’Infanzia e biennio Primaria, come consigliato dalle linee guida del Ministero dell’istruzione e della Salute, per la prevenzione ai DSA.
La sperimentazione dei giochi educativo-didattici Giocoimparo, con i bambini della scuola d’Infanzia e del biennio Primaria, attraverso Laboratori linguistici sulla costruzione e potenziamento dei pre-requisiti della letto-scrittura, è stata approvata dagli insegnanti e dai bambini, che ne hanno apprezzato la versatilità e capacità di coinvolgimento anche dei bambini più silenziosi. Il loro facile utilizzo, permette di organizzare tantissime attività ludico-didattiche divertenti e sempre nuove, con l’obiettivo di osservare e recuperare situazioni di difficoltà e identificare eventuali fragilità negli apprendimenti, prefigurandosi come strumento di prevenzione ai DSA.