Il gioco delle palette

Oggi in Atelier Giocoimparo arriva Sofia, una bella bimba di 6 anni, che sta frequentando il primo anno di scuola primaria.

Sofia è una bambina molto simpatica e intelligente, forse con un’intelligenza superiore alla norma che, come accade spesso con questa tipologia di bambini, manifesta delle fragilità a livello emotivo. A scuola tende a distrarsi molto facilmente, vorrebbe sempre giocare ed evitare di seguire le lezioni di italiano e matematica.

Ha un pregresso disturbo di linguaggio, per il quale era stata seguita da una collega, fino a prima di venire da me.

Ora sono presenti tutti i suoni, tranne la R, che però sta iniziando ad articolare in modo corretto con i suoni TR e DR.

Appena entra in stanza, Sofia va a controllare se la casetta delle bambole è in ordine, come l’aveva lasciata lei e, puntualmente, trovando qualche cambiamento dice: ”chi è che ha sistemato così? Chi ha spostato l’armadio?”, lamentandosi del fatto che altri bambini, in sua assenza, possano aver giocato con la “sua” casetta. Poi mi racconta qualche episodio avvenuto a scuola, durante la settimana, lamentandosi di un compagno arrivato in classe da poco e che, secondo lei, l’ha presa di mira e le da sempre fastidio.

Poi viene al tavolo e iniziamo le nostre attività.

Con Sofia sto facendo un lungo lavoro di metafonologia: abbiamo iniziato dividendo le parole bisillabe e trisillabe piane in sillabe e Sofia tendeva, come mi capita spesso di notare anche con altri bambini, a dividerle in parte in sillabe e in parte in fonemi.

Questa confusione è bene risolverla sul nascere in modo che i bambini abbiamo ben chiaro il concetto di sillaba e di fonema, altrimenti si trascineranno dietro questa confusione a lungo, con ripercussioni sull’apprendimento della letto-scrittura.

Inoltre, Sofia sta facendo molta fatica a memorizzare la corrispondenza fonema-grafema e così stiamo lavorando molto sulla percezione e discriminazione di coppie di suoni simili (sordo/sonoro).

Siamo partite dalla coppia b/p: Sofia ha disegnato, con grande impegno e soddisfazione, una Balena e una Pecora poi li abbiamo incollati su un cartoncino e abbiamo creato due palette.

Dopo aver selezionato da Fonemi in Viaggio tante immagini con P e B*, gliele nominavo una per volta e lei doveva sollevare la paletta con la Pecora se la parola iniziava con P o quella della Balena se iniziava con B.

Spesso, doveva pensarci a lungo, ripetendosi a voce alta il suono iniziale. E, nonostante ciò, talvolta sollevava la paletta sbagliata.

A fine gioco, ho chiesto a Sofia di selezionare le immagini che preferiva, inizianti con P, per poi scriverle su un foglio, rinforzando ulteriormente la corrispondenza fonema-grafema.

Avendo dovuto rimanere sulla stessa coppia di suoni per più sedute, la volta successiva, a fine gioco con le palette, Sofia ha interpretato il ruolo della maestra, scrivendo le parole alla lavagna per i suoi simpatici alunni: Pippo coniglio e il povero Tommy orsetto, dalle zampe ingessate.

Ho suggerito alla mamma di lavorarci anche a casa, sempre sotto forma di gioco,per consolidare questa importante competenza.

 

Oltre al gioco delle palette, questo tipo di attività può essere fatta in tante diverse modalità, tipo mettere in un cestino le immagini che iniziano con P e B, mischiate, e dire al bambino di dividerle. Oppure creare 2 colonne: una con la lettera P e una con la lettera B e chiedere al bambino di dividere le parole nelle 2 colonne *.

 

Ai bambini piace molto sperimentare una stessa tipologia di attività, in tante modalità diverse. Ciò favorisce il consolidamento della competenza perché tiene alta l’attenzione, evitando le ripetizioni noiose e sempre uguali, oltre a stimolare la creatività, la fantasia e il pensiero divergente.

 

E voi come allenate la percezione e discriminazione di suoni simili?

* La lista delle parole  e le proposte attività le trovate nei PDF sul sito.

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