Le 4 categorie di giocatori

Questo simpatico e vivace gruppetto è composta da 6 bambine e 3 maschietti. Insieme a me c’è Silvia, educatrice e psicologa, che segue una bimba del gruppo, tutte le mattine.

Noi staremo insieme per 12 sedute, ogni martedì mattina dalle 10 alle 11. 

 

Durante la prima seduta, dopo le presentazioni e la spiegazione di quello che faremo insieme, ho sottoposto ai bambini il test sul livello di concettualizzazione del codice scritto* (di cui vi parlerò in uno dei prossimi appuntamenti), per avere la fotografia del livello raggiunto da ognuno di loro. 

 

Qui chiedo a loro di disegnare alcuni oggetti e di scrivere affianco il nome dell’oggetto, precisando: “Scrivetelo come sapere farlo voi”. Devo ammettere che è molto divertente constatare che negli studenti in erba è già molto forte la tentazione di “copiare” dal vicino di sedia! 
 

A questo punto, inizia tutto uno scambio di opinioni su come sia la B o la T. Alcuni si atteggiano a grandi esperti, altri cercano di sbirciare nel foglio del vicino, senza dare troppo nell’occhio. Altri ancora, senza farsi troppi problemi, fanno degli scarabocchi, ammettendo di trovarsi nel gradino più in basso, verso la conquista della scrittura.


Questo importante lavoro occupa tutta la prima seduta e spesso è necessario sollecitare alcuni bambini a rispettare la consegna, disegnando l’oggetto richiesto e non altro. 

L’autocentrismo di questi bambini, che tendono a seguire i loro impulsi e faticano a fare un lavoro su richiesta, ci da importanti informazioni su come dovremo porre particolare attenzione proprio a loro e ai loro comportamenti, durante le successive attività di laboratorio.
 

In tal senso, esistono tanti studi che hanno individuato diverse categorie di “giocatori” che è bene conoscere e tenere bene a mente, quando si vogliono svolgere laboratori di gruppo. 
 

Queste ricerche in ambito ludico hanno tentato di creare tassonomie legate alle tipologie di giocatori, analizzando le modalità di comportamento o le interazioni e relazioni che si instaurano nel circolo ludico. 

Una delle più note è quella di Richard Bartle** composta da 4 tipologie: 

Achiever (conquistatori): gioca per vincere e vuole vincere a tutti i costi, gioca per raggiungere lo scopo indipendentemente dai processi e contesto ludico  

Explorer (esploratori): è interessato al mondo ludico, ai processi e alle strategie  

Socializer (socializzato): interagisce con gli altri giocatori ed è propenso a collaborare e cooperare  

Killer: non solo vuole vincere ma lo fa cercando di schiacciare tutti gli altri, rompendo anche la cornice ludica delle regole  

Altri autori hanno identificato una quinta tipologia: 
Spoiler, non è interessato né alle regole né agli altri giocatori. Gioca per rovinare il gioco, rompere il cerchio magico e interrompere il gioco. 
Queste tipologie sono mutabili anche all’interno dello stesso giocatore, a seconda della cornice ludica. 

Da questa breve carrellata, risulta facile capire quanto sia importante per il tutor del laboratorio avere buone competenze non solo didattiche ma soprattutto pedagogiche. 

 

La buona riuscita di un laboratorio dipende da quanto è abile il tutor nel creare coesione,  nel porsi come modello positivo e nel condividere, fin dalla prima seduta, le regole di cooperative Learning, a cui dedicherò una delle prossime newsletter. 

* le informazioni sulla concettualizzazione del codice scritto e relativo test  sono contenute nel manuale Giochi linguistici e prevenzione ai DSA, Giocoimparo.


** Richard R. Bartle, Designing virtual Worlds, 2003

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