Niccolò e Pinella

Oggi in Atelier Giocoimparo vengono a trovarci Niccolò, un bel bambino biondo del primo anno di scuola primaria, e Pinella, La coccinella per costruire insieme parole, utilizzando lo stampato maiuscolo.

Nella prima parte del gioco, abbiamo utilizzato le carte-direzione per spostare Pinella sul prato, in cerca di lettere, e qui è stato molto interessante notare l’orientamento spaziale di Niccolò, la sua capacità di utilizzare, per prime, le carte più complesse, lasciandosi per le mosse successive quelle più semplici, e dimostrando, in tal modo, le sue capacità spaziali, strategiche, di problem-solving e di feedback immediato delle sue azioni.

Inoltre, sempre a livello spaziale, è stato importante osservare se Niccolò cogliesse il fatto che, essendo noi due giocatori uno di fronte all’altro, i nostri spostamenti di Pinella erano speculari, ossia la mia destra corrispondeva alla sua sinistra, e idem per il sù e giù.

Quando non c’erano più spostamenti di Pinella possibili, è iniziata la seconda parte del gioco: la costruzione di parole con le lettere accumulate.

Essendo la prima volta che utilizzavo questo gioco con Niccolò, mi ha stupito la sua capacità di pensare a parole da scrivere, in base alle lettere che aveva a disposizione. Solitamente, mi capita che i bambini pensino a parole, indipendentemente dalle lettere che hanno davanti, volendo scrivere, tra le prime parole, i loro nomi, oppure mamma, papà, cioè parole di grande valore affettivo, senza far caso se hanno tutte le lettere necessarie per farlo. Se poi scoprono di non poterlo fare, talvolta si bloccano e sembra che non gli venga in mente nessuna parola da comporre.

Qui è importante il nostro supporto, io solitamente gli faccio dividere le lettere tra vocali rosse e consonanti blu in modo che, avendole in ordine e girate tutte dallo stesso lato (stampato maiuscolo/stampato minuscolo), riescono a vederle meglio e a mettere a fuoco quali parolecercare nel loro magazzino semantico.

Tornando al nostro Niccolò, a turno, ognuno di noi costruiva una parola con le proprie lettere e in questo modo, facendogli leggere le mie parole, abbiamo allenato anche la lettura.

Quando a Niccolò erano rimaste poche lettere a disposizione e volendo provare ad utilizzarle tutte, è stato importante il mio delicato supporto, nell’aiutarlo a valutare se fosse possibile e, se sì, come riuscire a farlo, magari facendo qualche piccola modifica alle parole già composte.

Ad esempio, gli erano rimaste le lettere Z E R A e voleva scrivere ZERO, così abbiamo provato a vedere se riuscisse a recuperare una O, sostituendola con la A, tra le parole già scritte. Abbiamo capito che potevamo togliere la O alla parola SANo trasformandola in SANa, lavorando così sulla metafonologia e recuperando la O per scrivere ZERO e utilizzando, in tal modo, tutte le lettere accumulate.

Che soddisfazione!

Alla fine, Niccolò ha diviso tutte le parole in sillabe, con un piccolo aiuto sulle regole di divisione sillabica e, come ultima cosa, le ha scritte su un foglio.

Con lui ho utilizzato la versione semplificata di Pinella, ossia non abbiamo utilizzato la regola sulla costruzione di parole con lettere straniere e non abbiamo calcolato il punteggio. Il mio obiettivo, in questo caso, era che Niccolò provasse piacere nel comporre parole, nel leggerle e nel ricopiarle su foglio.

Con bambini più grandi risulta molto divertente e stimolante utilizzare anche la componente “competitiva” di Pinella, con tanto di impegno nell’ottenere il punteggio più alto, attraverso varie strategie di composizione di parole.

Oltre al fatto che, in questo caso, il bambino allena anche il calcolo, dovendo calcolare il proprio punteggio.

Tornando al nostro Niccolò, è stata una seduta di grande coinvolgimento, nella quale ha affrontato tutte le fasi del gioco serenamente e alla fine ha affermato: “Facciamo un’altra partita!”

Ahinoi, il nostro tempo era finito… e così l’abbiamo rimandata alla prossima seduta!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *